STUDI
Un emblema del libero pensiero nell’Umbria post-unitaria. I monumenti a Giordano Bruno di Acquasparta, Narni e Spoleto di Matteo Rossi I giorni dell’attentato a Togliatti a Terni e provincia
di Margherita Idolatri
RICERCHE
Il monastero delle Orsoline di Stroncane
di Giorgio Angelelli
Furti, truffe, saccheggi e rapine a Terni nel 1943-1944,. Seconda parte
di Marcello Marcellini
NOTE E CONTRIBUTI
L’abbazia di Santa Maria in Falleri
di Arianna Angelelli, Paola Costantini, Agnese Morano
Magister Liberatus Benedicti, pittore reatino del Quattrocento
di Cristina Ranucci
Orafi umbri a Rieti fra XV e XVI secolo
di Vincenzo Di Flavio
La cultura in Umbria nel Seicento
di Vincenzo Pirro
RECENSIONI
V. Leonelli, La necropoli della prima età del ferro delle Acciaierie a Terni: contributi per un’edizione critica di Cristina Ranucci 137 C. Coletti, Col minio e col sangue: percorsi della Controriforma. Le diocesi meridionali dell’Umbria (1563-1750)
di Rita Chiacchella
Presentazione
La sezione Studi di questo fascicolo, con il quale Memoria Storica inaugura il suo diciassettesimo anno di vita, ospita due contributi in cui gli autori illustrano alcuni risultali delle ricerche intraprese per le loro lesi di laurea. Matteo Rossi, del quale il Centro Studi Storici di Terni nel 2007 ha pubblicato il volumetto Monumenti a Garibaldi a Ten!i e in provincia, si occupa dei monumenti eretti a Giordano Bruno in tre comuni umbri (Acquasparta, Narni e Spoleto) agli inizi del ‘900. Nel suo studio, Rossi, oltre a ricostruire la genesi delle tre opere, dà conto delle polemiche che i monumenti al filosofo di Nola provocarono in una società in cui ancora farle era lo scontro fra i clericali e quei partili che avevano fatto di Bruno un «emblema del libero pensiero», vittima per antonomasia, insieme a Galilei, dell’oscurantismo ecclesiastico. Quali furono, in una zona ‘rossa’ come Terni e la sua provincia, le reazioni alla notizia dell’allentalo che il 14 luglio 1948 colpì il leader comunista Palmiro Togliatti? È questa la domanda che si è posta Margherita Idolatri, la quale per darsi – e darci – una risposta ha passato in rassegna fonti di diversa natura (documenti d’archivio, notizie di stampa, testimonianze), nell’apprezzabile sforzo di raccogliere e confrontare quante più informazioni possibili. La conclusione alla quale Idolatri giunge è che nel territorio oggetto d’indagine, dove il_ clima fu più teso che nel resto dell ‘Umbria, il Partito comunista comunque riuscì a contenere La protesta entro i confini della legalità, ma per farlo dovette misurarsi con alcune frange interne – rappresentate in particolare da ex partigiani della brigata ‘Gramsci’ – che avrebbero voluto fare dell’attentato il pretesto per scatenare un movimento insurrezionale. Nelle Ricerche, mentre Marcello Marce/lini conclude il lavoro di cui nel precedente numero della rivista è stata pubblicata la prima parte, Giorgio Angeletti porta alla Luce documentazione inedita che permette di ripercorrere Le vicende del monastero deUe Orsoline di Stroncane, partendo dall’intenzione, espressa dalle magistrature comunali nella seconda metà del XVI secolo, di Presentazione introdurre in città un insediamento monastico femminile e arrivando alla complessa causa giudiziaria che interessò il monastero in seguito alla soppressione delle corporazioni religiose decretata dopo l’Unità.