Memoria Storica

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Memoria Storica 31
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STUDI
Capitani di ventura dell’Umbria: Braccio Fortebraccio, Biordo Michelotti, Niccolò Piccino e Boldrino da Panicale
di Eros Lunani
Terni proletaria e fascista? Appunti sulla ‘poliedricità’ di una città industriale
di Frank Vollmer

RICERCHE
La predicazione francescana a Terni nei secoli XV-XVI attraverso le Riformanze
di Elisabetta David
Furti, truffe, saccheggi e rapine a Terni nel 1943-1944. Prima parte
di Marcello Marcellini

NOTE E CONTRIBUTI
Un Sacrario e una Pietà: notizie su due monumenti ternani
di Domenico Cialfi
Emeroteca di Terni: una distruzione da fermare
di Vincenzo Pirro

RECENSIONI
Narni. Il divenire di una città, a cura di F. Bussetti
di Angela Cicioni
P. Mirti, La società delle mandorle. Come Assisi salvò i suoi ebrei
di Luciana Brunelli

OSSERVATORIO
Schede e segnalazioni bibliografiche
di Francesco Pullia
Beni e attività culturali
di Paolo Pellegrini

Presentazione

L’Umbria medievale, un’Umbria che fu (<mistica» ma anche «guerriera» come ricorda il titolo di un volume di Ansano Fabbi, è rievocata da Eros Lunani nel co1710s0 studio che apre il trentunesimo fascicolo di Memoria Slorica. In esso l’autore traccia i profili di quattro capitani di ventura, figure tra loro diverse (per origini, tempra, valore e traguardi raggiunti), ma tutte saldamente inserite nel contesto difronte instabilità politica che segnò La storia dell’Italia nel lardo Trecento e nel Quattrocento, quando i nuovi stati regionali, subentrati alle onnai dissolte autonomie comunali, si contesero il controllo della penisola. Dalle rivalità allora apertesi fra· le varie signorie italiane, i quattro condottieri umbri di cui si occupa Lunani (Braccio Fortebraccio, Biordo Michelotti, Niccolò Piccinina e Boldrino da Panicnle) seppero trarre fama e ricchezza, anche se quasi sempre pagate a caro prezzo. Frank Vollmer; lo studioso tedesco autore dell’altro lavoro pubblicato nella sezione Studi, affronta un nodo lungamente dibattuto dalla storiografia su Terni in età contemporanea: il rapporto della città con il fascismo. Partendo da una prospettiva culturalistica, una, prospettiva, cioè, che tiene conto del modo in cui l’ideologia e la prassi politica del regime si coniugarono con le strutture della società locale, Vollmer giunge alla conclusione che a Terni, per tutti gli anni ’30, il fascismo, accentuando la sua natura di movimento da subito autorappresentatosi «come qui sorta di complexio oppositorum, come una sintesi di online e di rivoluzione, di ‘destra’ e di ”sinistra\ di tradizione e di modernità», e in presenza di una situazione economica tutto sommato accettabile, non incontrò significative forme di opposizione. Fino allo scoppio della guerra, e ai disagi che alla popolazione ne derivarono, a Terni – ma il discorso Probabilmente vale per tutta l’Umbria – quella fascista rimase «una forma di regime generalmente accettala». Nelle Ricerche, Elisabetta David ricostruisce la predicazione francescana a Terni dagli inizi del ‘400 alla metà del secolo seguente e lo fa avvalendosi del Presentazione le Rimanenze gli atti delle magistrature cittadine, dn cui emerge con chiarezza il peso che i predicatori, spesso sollecitati dalle stesse autorità civili, ebbero neL disciplinaniento di molti aspetti della vita non solo religiosa ma anche economica e sociale della comunità ternana, in piena sintonia con quanto negli stessi decenni accndeva in tante altre località italiane. La ricerca di Marcello Marcellini, prevista in più ‘puntate’, prende in esame, invece, una serie di reati ‘contro il patrimonio’ commessi a 1èmi nel 1943-1944. Quello che L’autore porta alla luce è un quadro non di delinquenza abituale, mn di criminalità generata, in linea di massimn, dalla particolarità del momento storico, con la città duramente provata dall’occupazione tedesca e dai bombardamenti aerei degli Alleati. Nella sezione Note e contributi Domenico Cinlfi si sofferma su due monumenti ternani le cui vicendee per un periodo si sono intrecciate: il Sacrario dei martiri fascisti e la seicentesca Pietà di Simone Lapi. Finalizzato a tutelare la ‘memoria storica’ è invece l’intervento di Vincenzo Pirro, autore di una sorta di dossier nel quale si ricostruiscono le fasi e i criteri con cui a Terni è stata condotta [“operazione Emeroteca’, con la recente decisione dell’Amministrazione pubblica di distruggere la quasi totalità del patrimonio conservato nell’Emeroteca comunale. Anche questo secondo numero del 2007, come il precedente, contiene due Recensioni, di Angela Cicioni al libro curato da Francesco Busselli Narni. Il divenire di una città, e l’altra di Luciana Brunelli al volume di Paolo Mirti La società delle mandorle. Come Assisi salvò i suoi ebrei, che è l’occasione per svolgere alcune interessanti considerazioni sulla nota vicenda dell’azione di salvataggio svolta nel 1943-1944 dal clero assisiate in favore degli ebrei rifugiatisi nella città di san Francesco. A chiudere il fascicolo sono, come sempre, le due rubriche dell’Osservatorio: Schede e segnalazioni bibliografiche, a cura di Francesco Pullia, e Beni e attività culturali, a cura di Paolo Pellegrini.

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