Con questo numero Memoria Storica completa e chiude il 2004, recuperando in parte il ritardo accumulato in passato. Nel numero precedente abbiamo rivolto un appello ai lettori affinché sostenessero la nostra fatica, dando segni tangibili di apprezzamento per le attività culturali del Centro Studi e soprattutto per la pubblicazione della rivista che tanto impegno richiede. Ebbene, l’appello non è caduto nel vuoto e i “segni tangibili” sono arrivati sotto forma di rinnovo degli abbonamenti e di diffusione della rivista nelle librerie e nelle edicole. Abbiamo così superato, anche questa volta, la crisi che periodicamente ci sorprende nel mezzo del nostro lavoro. Al successo, se così si può chiamare, hanno contribuito due iniziative recenti: la presentazione del n. 24 di Memoria Storica all’Archivio di Stato di Terni, a cui hanno partecipato numerosi soci del Centro Studi, e l’incontro-dibattito presso la Biblioteca Comunale su Il sessantotto a Terni nel ricordo dei protagonisti, che ha preso spunto dall’autointervista di Walter Mazzilli pubblicata sempre sul n. 24 della rivista. Di là dei fatti contingenti, crediamo che i lettori abbiano voluto premiare la nostra fedeltà ad alcuni principi: in particolare il rifiuto del dilettantismo, così diffuso tra i cultori di storia locale; e il fastidio per l’accademismo sterile e inconcludente. In tredici anni di vita la rivista ha cambiato autori e redattori, interessi e ambiti di ricerca, ma ha conservato sempre lo stesso stile, ossia il rigore scientifico e l’impegno civile. Come si può vedere dal sommario, questo numero contiene cinque saggi di argomento diverso che toccano la realtà non solo di Terni ma anche della sua provincia: uno di Vincenzo Pirro sul Governo del Comitato di Liberazione Nazionale, che è la terza parte della storia del Partito comunista a Terni; l’altro di Giorgio Brighi sulla fine della Repubblica Romana e la restaurazione pontificia, con cui si conclude la storia a puntate di Terni giacobina; il terzo di Lucia Castellucci sui salari e sulle competenze professionali dei lavoratori dell’acciaieria ternana durante il fascismo; il quarto di Cristina Sabina sulla coltivazione della canapa a Collescipoli; l’ultimo di Fabrizio Conocchia sulla festa musicale che si celebrò ad Amelia nel 1745 per l’incoronazione dell’immagine dell’Assunta. Anche le tre recensioni che chiudono il fascicolo, rispettivamente di Giorgio Comez al volumetto della Martinelli, di Roberto Stoppani al libro di Bussetti e Covino, di Francesco Pullia alla pubblicazione di Ciuffetti e Arca Petrucci, spaziano su aspetti e momenti della provincia ternana. Abbiamo, infine, riattivato l’Osservatorio su Beni e Attività Culturali, con un’ampia rassegna delle iniziative di carattere storico e storico-artistico che hanno interessato Terni e il suo territorio nel triennio 2002-2004.