Memoria Storica

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Memoria Storica 20
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STUDI
Massoneria e fascismo a Terni
Vincenzo Pirro
La violenza politica nella provincia di Terni (1921-1926)
Angelo Bitti

RICERCHE
Terni giacobina. La Repubblica Romana
Giorgio Brighi

MEMORIE
Aurelio De Felice: una vita per l’arte
Daniela Carlot
Il dialetto ternano nel Vocabolario di Flavio Frontini
Maria Silvia Rati

STORIA DELLA SCUOLA
L’istruzione professionale a Terni Aurelia Simonetti RECENSIONI Con le donne e non solo. Intervista ad Anna Lizzi Custodi
Carla Arconte
Interamna, vulgo Terni, Splendidissimo municipio de’ Romani. Due guide turistiche seicentesche di Giacomo Lauro e Giovanni Blaeu
Telesforo Nanni

Presentazione

Dopo la lunga parentesi, necessaria all’elaborazione e alla pubblicazione degli Indici delle prime dieci annate della rivista, Memoria Storica riprende il normale ritmo di vita ed esce con il primo fascicolo del 2002 in gran parte dedicato al Novecento, cui seguirà a breve distanza un secondo fascicolo che avrà lo stesso taglio cronologico. La centralità del Novecento nella nostra rivista non è causale ma risponde all’esigenza di colmare una lacuna che surrettiziamente viene popolata di miti e di idoli. Come è noto, la storia di Terni tra le due guerre e nell’ultimo dopoguerra è ancora da scrivere e in particolare la storia dei due maggiori protagonisti I antagonisti, il fascismo e il comunismo. Questa situazione è insieme causa ed effetto delle memorie divise dei ternani, che, come il resto degli italiani, non hanno ancora superato la lettura manichea del recente passato. Ma è anche causa ed effetto dei senza memoria, i giovani e i cittadini immigrati, che sono alla ricerca di un’identità storica. Giustamente è stato scritto che la distruzione del passato è uno dei fenomeni più tipici e insieme più strani del nostro tempo. La maggior parte dei giovani alla fine del secolo è cresciuta in una sorta di presente permanente, nel quale manca ogni rapporto organico con il passato. Questo fenomeno fa sì che la presenza e l’attività degli storici, il cui compito è di ricordare ciò che gli altri dimenticano, siano ancora più essenziali oggi di quanto mai lo siano state nei secoli scorsi (E.J. Hobsbàwm, Il secolo breve). Possiamo aggiungere, per quel ci riguarda, che a Terni l’amnesia è stata favorita da alcune circostanze particolari:
1. la cancellazione dei segni della storia (è recente la distruzione di due preziose testimonianze del passato: l’ex Collegio dei Gesuiti e l’ex Ferriera Pontificia); 2. la divulgazione di un’immagine riduttiva della città, dinamica e produttiva, ma povera di cultura e di arte; 3. l’uso politico della storia, con l’ostracismo degli intellettuali dissenzienti;
4. la disattenzione per gli istituti di conservazione della memoria e di trasmissione della conoscenza storica. Tutto ciò ha reso ancora più difficile e prezioso il lavoro degli storici locali, che si sono raccolti intorno al Centro Studi nel tentativo di vincere l’oblio e costruire una memoria condivisa, utilizzando tutti i canali disponibili: corsi di formazione, convegni di studio, ristampa di opere rare e preziose, progetti museali, e soprattutto la pubblicazione di questa rivista, che ha richiesto richiede un grande impegno individuale e collettivo. Memoria Storica evita o almeno si sforza di evitare faziosità, settarismi, mistificazioni e deformazioni ideologiche da qualunque parte provengano. Riamane fedele alla consegna di rispettare il vero, che è, come diceva Hegel, l’intiero, la realtà storica comprensiva della struttura e della cultura, dell’etica e della politica, della causa vincitrice e della causa vinta, della rivoluzione e della conservazione. In questo modo svolge una funzione irenica in una città ancora divisa dagli odi di parte e alla ricerca di un comune sentire. Segnali di incoraggiamento per gli studiosi di storia non mancano, vedi il trasferimento dell’emeroteca e della sezione riviste alla Bibliomedioteca; la nuova sistemazione dell’Archivio di Stato dopo la ristrutturazione di Palazzo Mazzancolli; la collocazione dell’archivio della Società Bosco presso l’ITIS, grazie all’intervento dell’Istituto per la Storia e la Cultura d’Impresa (ICSIM). L’augurio è che in futuro la città trovi gli spazi e le risorse per organizzare un Laboratorio-Museo di Storia Contemporanea. Prima di licenziare la rivista alle stampe, corre l’obbligo di ringraziare collaboratori, lettori, sostenitori, per l’apporto dato alla realizzazione di quello che ormai è il progetto culturale della migliore intellettualità di Terni. Un commosso pensiero va ad Aurelia Simonetti Bardani che ha speso tante energie intellettuali per la rivista, a cui ha collaborato fin dagli esordi. In questo numero appare l’ultima sua fatica, la storia dell’Istituto Professionale A. Casagrande, la Sua scuola, che la ricorda con grato affetto e la rimpiange per le grandi doti di professionalità e di umanità.

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