PRESENTAZIONE
Caterina Tramazzoli, una carmelitana scalza di Terni in Austria ed in Boemia
Marianne Gackenholz Puxeddu
La chiesa di San Francesco a Terni
Paolo Leonelli, Mario Struzzi
La chiesa ed il convento francescani a Piediluco
Walter Mazzilli
Attività artistica a Narni tra XIV e XV secolo: la decorazione pittorica della chiesa di San Francesco
Lucilla Vignoli
Il convento di San Francesco a Rieti
Roberto Marinelli
Un inedito ciclo di “Storie dei Bianchi” a Poggio Mirteto
Paolo Renzi
Presentazione
La rivista esce in edizione speciale e questo spiega le ragioni del ritardo, che i lettori vorranno comprendere e giustificare. Il Centro Studi Storici di Terni ha voluto celebrare l’anno giubilare, a suo modo, evocando figure e luoghi del sacro senza cedere a tentazioni agiografiche o a soluzioni retoriche. “Memoria Storica” rimane fedele al metodo scientifico anche quando si addentra nei territori della religiosità, contribuendo laicamente ad allargare la conoscenza e ad elevare lo spirito collettivo. Apre il fascicolo la vicenda umana di Maria Eletta di Gesù, al secolo Caterina Tramazzoli, che la vocazione religiosa spinse dalla sua piccola patria in Austria e in Boemia, ove visse l’esperienza monastica in modo operoso ma anche sofferto, condividendo la complessa e contraddittoria spiritualità della controriforma. In chiusura è illustrato un inedito ciclo di “Storie dei Bianchi”, con cui si arricchisce il panorama di quel vasto e per alcuni aspetti ancora misterioso fenomeno religioso di fine Trecento che è stato oggetto di ricerche particolari, culminate lo scorso anno in un convegno internazionale itinerante che ha avuto come tappa anche Terni. La parte centrale, quella più corposa, comprende una serie di saggi legati tra di loro dal comune motivo del francescanesimo in Umbria e in Sabina. Gli autori sono di formazione diversa e di interessi diversi, ma tutti ugualmente attenti ai fatti oggettivi, siano essi le produzioni artistiche, le vicende costruttive, le peripezie umane, le distruttive scelte urbanistiche. I saggi sono corredati da immagini, che forse meglio delle parole rendono l’idea del valore storico-artistico delle chiese e dei conventi francescani, alcuni dei quali ( vedi il caso di Rieti) sono ridotti ai minimi termini per l’incuria e la “follia” degli uomini.