Memoria Storica

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Memoria Storica 60

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Memoria Storica 60

STUDI
Libero Orsini, l’uomo che viveva il futuro
di Sergio Bellezza
Spoleto 1859 – 1861. Storia di due processi per stupro
di Marcello Marcellini
David Maria Turoldo e Piermatteo d’Amelia. La palma, il giardino e la fioritura rizomatica di prospettive estetiche
di Marta Rondi

RICERCHE
L’Umbria, le strade ferrate e i papi
di Enrico Fuselli
Ottavio Donatelli (1875-1932), un professionista per una Terni grande
di Fabrizio Donatelli
“Il Pupazzetto” di Romeo Marchetti a Terni
di Alessandro Quirino Girotti

NOTE E CONTRIBUTI
Il matrimonio: alcuni proverbi, stornelli e brindisi di Orte e di Amelia
di Vincenzo Cherubini

OSSREVATORIO
Il clero e la Repubblica Sociale Italiana. Il caso di don Tullio Calcagno
di Sergio Bellezza
In ricordo di Giovanni D’Astoli, giornalista, scrittore, critico d’arte, politico liberale, primo conservatore e direttore della Pinacoteca e del Museo archeologico (1963-1980)
di Domenico Cialfi
Dario Ottaviani (Agordo 1925 – Terni 2012) nell’ambito della storiografia locale
di Andrea Giardi
Recensione dell’inedito di Dario Ottaviani, Il Novecento a Terni – Cronistoria dal 1936 al 1944
di Marcello Marcellini

RECENSIONI
di Ileana Tozzi e Paola Mostarda

Presentazione

Con il presente fascicolo di “Memoria Storica”, n. 60, che esce nel novembre 2022, ci siamo, pur con qualche ritardo, riallineati alla normale scadenza semestrale della rivista e se riusciremo a rispettare per il prossimo numero la scadenza di dicembre/gennaio, a chiusura del secondo semestre, il riallineamento sarà completato. Ma passiamo subito alla presentazione degli elaborati degli autori che saranno, come di consueto, distribuiti nelle ben note sezioni: Studi, Ricerche, Contributi, in chiusura l’Osservatorio, dedicato, nella prima parte, alle recensioni di manifestazioni ed eventi direttamente promossi dal Centro Studi Storici o posti in atto da altri enti ed associazioni in collaborazione o che abbiano visto la compartecipazione attiva di soci del Centro Studi. Mentre nella seconda parte l’Osservatorio continuerà ad accogliere consuetudinariamente le recensioni di libri. La sezione degli Studi si apre con un saggio di Sergio Bellezza dedicato a Libero Orsini un personaggio ternano, in qualche modo minore, “volitivo e determinato” però, nonché “curioso e perspicace” che, grazie alla sua formazione di tecnico motorista, ha saputo ritagliarsi un ruolo rilevante prima in fabbrica, poi al di fuori nel ruolo di novello imprenditore, superando ampiamente le difficoltà incontrate nell’infanzia e riuscendo a costruirsi una vita finanche agiata.

L’aver affrontato la ricostruzione biografica di un tale personaggio, definito come un uomo che “viveva il futuro”, impone all’autore una riflessione sulla storia, la piccola e la grande storia. La storia, quella dei grandi uomini e dei grandi eventi “che leggiamo nei libri di storia”, non può ritrarsi – questa la riflessione propostaci da Bellezza – di fronte alle “tante piccole storie”, come pure di fronte, ai “piccoli eroi, che s’accompagnano alle grandi figure, uomini “senza nome”, chiamati a lottare, per conquistarsi un posto al sole, trovare un inserimento sociale”. La sezione prosegue con un interessante saggio di Marcello Marcellini intorno a due processi per stupro (1859-1861), istruiti a Spoleto nel passaggio dall’applicazione del codice pontificio a quello sabaudo con l’avvento del Regno d’Italia.

Di notevole rilievo le considerazioni e le valutazioni dell’autore intorno alla legislazione pontificia in merito allo stupro, che prevedeva pene ben più severe rispetto alla legislazione adottata dal Regno italiano, che, per altro, non prevedeva alcuna tutela particolare per la donna sposata rispetto alle altre donne, così come risulta opportunamente ed esplicitamente dichiarata la precisazione che “sarebbe del tutto sbagliato per chi scrive e per chi legge valutare i fatti da cui scaturirono i processi oggetto di questo saggio con gli standard morali attuali, profondamente diversi da quelli di oltre un secolo e mezzo secolo fa”. “Oggi, come sappiamo, molte cose sono cambiate – aggiunge ancora opportunamente Marcellini – e il bene prioritariamente da proteggere per il nostro legislatore è la “libertà sessuale”, che è un valore considerato non più attinente alla morale pubblica e ai “buoni costumi”, bensì alla persona umana e alla sua libertà personale”. La sezione si chiude con un notevole saggio di Marta Rondi, storica dell’architettura, alquanto diverso da quelli cui ci ha abituato, proponendoci una lettura nell’Annunciazione Gardner di Piermatteo d’Amelia del XV sec. che prende le mosse da uno stimolo poetico di una composizione di David Maria Turoldo dedicata alla Vergine, ne vien fuori una stimolante lettura che si apre a profondi rimandi letterari e artistici.

Nella sezione Ricerche Enrico Fuselli continua la sua interessante e documentata pista di ricerca intorno alle strade ferrate umbre dal titolo rivelatore: “L’Umbria, le strade ferrate e i papi”, rivelatore sia per la collocazione temporale dell’oggetto della ricerca, sia per mettere in evidenza l’approccio alla modernità dei mezzi di comunicazione da parte dei governi pontifici. Fuselli scandaglia, sulla scorta di puntuali riferimenti documentali, una notevole serie di progetti ferroviari, quasi mai realizzati o realizzati assai più tardi, pur con parziali modifiche. Assai interessanti risultano, per la bassa Umbria e l’orvietano, i progetti dell’ing. Luigi Fedeli, che già si era occupato della tratta Roma-Otricoli. Così come quelli dell’ing. Coriolano Monti che, alle prese con un’area vasta, ipotizzò un itinerario per congiungere Terni a Foligno che, guarda caso, fin quasi a Perugia – annota con acume critico Fuselli – ricalca quasi per intero l’itinerario che sarebbe stato scelto, alcuni decenni dopo, per la realizzazione della Ferrovia centrale umbra. Sempre nella sezione Ricerche, Fabrizio Donatelli, nuovo collaboratore della rivista, propone un’importante elaborato grazie al quale ricostruisce la biografia di un lontano parente, Ottavio Donatelli, per altro nonno del celebre cardiochirurgo Renato, che da imprenditore, urbanista e studioso di pianificazione territoriale, diede lustro alla sua città e alle zone limitrofe a cavallo tra ’800 e ’900 e oltre, e con il suo straordinario bagaglio di competenze tecniche (non di taglio angusto e squisitamente settoriale) si impegnò per l’ottenimento del tribunale e per il riconoscimento della Provincia, battendosi sempre per “una Terni più grande”. Chiude la sezione Alessandro Girotti che, rovistando “tra le carte di casa” con la curiosità tipica del ricercatore abituato a soppesare il valore culturale dei reperti posseduti, ci offre un saggio teso a rintracciare il ruolo svolto in città da una testata umoristica: “Il pupazzetto di Terni”, mai censito e indagato prima, e del suo valente ‘produttore’ Romeo Marchetti. Nella sezione Contributi, Vincenzo Cherubini, ci propone, date le sue proverbiali doti di acuto studioso, un notevole saggio di taglio antropologico suuno dei più significativi momenti della vita, l’unione tra un uomo e una donna per formare una nuova famiglia, dall’eloquente titolo: “Il matrimonio: alcuni proverbi, stornelli e brindisi di Orte e di Amelia”. Nella sezione Osservatorio, diamo conto di alcuni incontri culturali, manifestazioni ed eventi promossi direttamente dal Centro Studi Storici in collaborazione con alcuni enti (Archivio di Stato e Biblioteca comunale) o in cui i nostri soci hanno svolto un ruolo determinante. Il fascicolo si chiude con due pregevoli recensioni affidate alla forbita penna di Ileana Tozzi alle prese con, “Rieti città delle acque Studi e ricerche di geologia, archeologia e storia dell’agro Reatino”, ultima fatica a cura di Carlo Virili (Teseo Editore Roma 2022) e a Paola Mostarda che con abilità consumata recensisce l’ultimo lavoro curato da Giuseppe Cassio ed Edoardo D’Angelo, “San Valentino. Il profilo e l’immagine” (Campisano Editore, Roma 2022).

Domenico Cialfi

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