Memoria Storica

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Memoria Storica 58

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Memoria Storica 58

STUDI
La sedia del vescovo Boccoleri
di Marcello Marcellini
Monsignore Felice Contelori presbitero, bibliotecario e prefetto archivista vaticanense
di Corrado Befani

RICERCHE
La concessione italiana di Tientsin
di Sergio Bellezza
Traslazione e processione di Santa Vincenza in Collescipoli: espressioni di turismo religioso nella Bassa Umbria del Seicento di Cristina Sabina Passare da parte a parte. Alberti, il vitruvianesimo umanistico, la storia dilatata e i Monasteri amerini di Santa Monaca e San Giovanni Evangelista
di Marta Rondi
Le strade provinciali dell’Umbria meridionale
di Enrico Fuselli

NOTE E CONTRIBUTI
Orazioni popolari in dialetto tra Lazio e Umbria
di Vincenzo Cherubini

OSSERVATORIO
Un museo vivente a cielo aperto
di Zefferino Cerquaglia
Dalle prime esperienze di cristianesimo lungo il bacino del Rio Grande all’origine del paese di Avigliano Umbro.
di Emilio Lucci

RECENSIONI
di Domenico Cialfi e Ileana Tozzi

Presentazione

Anche il presente fascicolo esce con qualche ritardo rispetto alla normale scadenza per cause varie: un certo trascinamento del ritardo accumulato anche precedentemente (che colmeremo quanto prima con l’immediata messa in programma a breve anche del n. 59 di “Memoria Storica”, producendo due fascicoli in un solo semestre) a causa delle varie limitazioni dovute ai protocolli emergenziali per la pandemia da Coronavirus e le difficoltà per effettuare riscontri da parte di non pochi degli autori dei saggi nel reperimento di documenti inerenti ai loro elaborati. Scusandoci con i soci ed i lettori, passiamo ora rapidamente a dar conto dei vari lavori contenuti nel presente fascicolo che speriamo incontrino, grazie anche alla varietà che presentano, i favori di quanti ci leggono e ci sostengono anche con suggerimenti e rilievi critici. La rivista si apre con un saggio, ben costruito e persino piacevole alla lettura, di Marcello Marcellini: “La sedia del vescovo”, sulla ricostruzione di un evento del 29 maggio del 1931 di cui fu protagonista il vescovo di Terni, mons. Cesare Boccoleri. Vescovo di Terni dal 1921 al 1940, il Boccoleri, che aveva ben presto palesato la sua non estraneità alla politica del fascismo, in risposta alle violenze fasciste attuate in tutta Italia alla fine di maggio del 1931 contro i circoli dell’Azione cattolica e in atto quel giorno anche a Terni, scese in campo personalmente e in forma diretta, addirittura brandendo come “arma” una sedia, non solo frenando, così, gli scalmanati giovani fascisti ma andando a sfidare le stesse autorità fasciste presso il caffè Moderno, nonostante la tarda ora della notte. L’evento, attuato da parte del vescovo con irrefrenabile collera, era in parte noto ma merito di Marcellini è stato quello di attingere a documentazione di prima mano, mai prima utilizzata e di averci restituito una pagina di storia con la vivezza di una cronaca, senza nulla togliere allo scandagliare con precisione storico analitica le motivazioni che mossero il vescovo ad agire d’impulso e con decisione contro la manifestazione dei fascisti e quelle della sua originaria adesione alla politica del fascismo, con sullo sfondo il “biennio rosso”. La sezione degli Studi contempla, poi, un saggio di Corrado Befani, volto alla ricostruzione della biografia di mons. Contelori, dal titolo: Monsignore Felice Contelori presbitero, bibliotecario e prefetto archivista vaticanense. Lo sforzo operato da Befani è tanto più encomiabile perché alla documentazione nota ha aggiunto, ricerche in tutti i luoghi (Roma, Savignano sul Rubicone) che conservano tracce del prelato, oltre che a Cesi. Allo sforzo di restituirci una biografia segnata da completezza, si aggiunge un’analisi della chiesa di Santa Maria Maddalena in Campo Marzio a Roma che conserva un ricco cenotafio dedicato al Contelori e un’analisi del palazzo Contelori a Cesi (secondo palazzo), il tutto corredato da immagini fotografiche, scatti dell’autore stesso, che amplificano e rendono evidenti i contenuti dell’elaborato. La sezione Ricerche si avvale di un circostanziato saggio di Sergio Bellezza per il 120° anniversario della concessione italiana di Tientsin, piccolo possedimento cinese sulle sponde del fiume Azzurro, dal 1901 al 1943 colonia del Regno d’Italia. Bellezza opera una rievocazione, fornendoci anche un quadro generale della situazione cinese dell’epoca, di una pagina poco nota di storia coloniale, dando spazio anche ai ternani coinvolti, avvalendosi inoltre di un apparato di immagini generosamente messi a disposizione da Paolo Crisostomi, che conserva pregevole documentazione di famigliari legati alla concessione di Tientsin e non solo. Nella stessa sezione Sabina Cristina, sulla scorta di un “singolare” libro di contabilità compilato dal 1677 al 1714 da don Marco Pizzuti (canonico e mecenate della chiesa di Santa Maria di Collescipoli), lascia riemergere l’acquisizione e traslazione del corpo di santa Vincenza nel 1696 unitamente a tutto ciò che tale fatto straordinario comporta: non solo gli inevitabili contatti fra aristocratici, prelati e influenti burocrazie papaline per ottenere la reliquia, ma anche investimenti e collaborazioni d’arte, nonché allestimenti di processioni. Enrico Fuselli affronta, nella stessa sezione, nel travagliato processo di unificazione amministrativa del Regno d’Italia, la classificazione delle vie di comunicazione con particolare riguardo alle strade provinciali, il che provocò anche accese diatribe. L’autore ci fornisce al contempo un accurato rilievo di tutto il sistema viario del sud dell’Umbria, appena dopo la raggiunta unità dell’Italia. Marta Rondi, a chiusura della sezione, indaga in un corposo saggio con consumata competenza, nella singolarità propria di ogni intervento edilizio e nel vicendevole intreccio degli atti amministrativi di tutela e conservazione, la storia civica amerina a partire dal 1870 e fino agli albori del Novecento. Il lavoro si articola in cinque sezioni progressive. La prima vale a esporre il ragionamento generale sui documenti d’archivio trovati e trascritti, provenienti sia dall’Archivio di Stato di Perugia che dall’Archivio Comunale di Amelia. La seconda ripercorre i principi, le consonanze e le dissonanze tra la teoria estetica classica e la sua evoluzione umanistica. Le ultime tre sezioni riportano la trascrizione linearmente cronologica dei documenti d’archivio, carenti peraltro di qualsivoglia immagine, suddivisi in “Mura amerine”, “Monastero di Santa Monaca” e “Monastero di San Giovanni Evangelista in Amelia”. Tra i Contributi compare un pregevole lavoro di Vincenzo Cherubini, su cui si era già soffermato su un altro numero della rivista, sulle orazioni popolari che non sempre corrispondono a quelle riconosciute dalla Chiesa. Le “diasille” – preghiere diffuse specialmente nell’Italia centrale e meridionale, recitate in occasioni di morte o nei cimiteri, derivanti dal Dias irae (attribuito a Tommaso da Celano, il cui uso liturgico fu stabilito nel 1568 durante il Concilio di Trento ed escluso dalla messa dei morti con il concilio Vaticano II) – si sono sviluppate come orazioni popolari, recitate spesso da mendicanti e poveri in forma dialettale, o tramandate da madri a figlie. Nella sezione dell’Osservatorio si dà conto della giornata del 23 ottobre 2021 ad Avigliano Umbro riservata con un convegno alla presentazione del volume curato da Zefferino Cerquaglia incentrato sui beni culturali, naturali e ambientali di Avigliano Umbro e l’alto bacino del Rio Grande. Nel corso dell’incontro, cui hanno preso parte anche i sindaci e amministratori delle comunità, si è posto il problema di come i beni culturali e naturali, spesso dei beni materiali, dell’intero territorio interessato possano essere mantenuti, valorizzati e risultare fecondi per la vita attuale e per il futuro. La sezione si chiude con tre recensioni dovute alla penna di Domenico Cialfi e Ileana Tozzi.

Domenico Cialfi

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