Ai lettori
di Francesco Pullia
Vincenzo Pirro, un profilo intellettuale di Roberto Stopponi Il ricordo di mio padre di Danilo Sergio Pirro
STUDI
La rappresaglia fascista di Alviano
di Marcello
Marcellini Il sangue degli innocenti. L’uccisione di Alessandro Corradi
di Vincenzo Pirro
RICERCHE
Palazzo Carrara, la sua storia e i suoi affreschi: lo stato della ricerca di Paola Vierucci e Cristina Ranucci Il fondo degli incunaboli della biblioteca comunale di Terni
di Massimo Bartolini
Su alcune vicende universitarie di Vincenzo Tizzani
di Enrico Flaiano
NOTE E CONTRIBUTI
Postilla al saggio
di Vincenzo Pirro
Il sangue degli innocenti. L’uccisione di Alessandro Corradi di Anna Corradi Fratini e Luigi Corradi Organari ternani operanti a Rieti e nel territorio (schede alfabetiche)
di Vincenzo Di Flavio
RECENSIONI
Claudio Brancaleoni, Ester Cavalagli, Anna Rita Rati, Massimiliano Tortora, Saggi e documenti per la memoria della Seconda Guerra Mondiale in Umbria e nelle Marche
a cura di Anna Mario Cristina Ranucci
Presentazione
Nella prima metà del 2009, anno del ventennale di fondazione dell’associazione, il Centro Studi Storici di Terni, per lo più in collaborazione con altri enti ed istituzioni culturali, è stato impegnato nella realizzazione di una nutrita serie di iniziative: dalle mostre sul movimento futurista in Umbria e le attività ad esse correlate, alla curatela e presentazione del volume degli atti dell’importante convegno del 2004 sul culto di S.Valentino, alla curatela del volume collettaneo di saggi Per Garibaldi, una sorta di omaggio, non rituale e non retorico, a uno dei padri fondatori della nazione italiana, a coronamento delle varie manifestazioni del 2007 che videro il Centro impegnato, insieme con altri, nella ricorrenza del bicentenario della nascita dell’Eroe dei due mondi. L’organizzazione di tali eventi, che si sono protratti fino ad aprile inoltrato, ha visto come sempre impegnato fattivamente e proficuamente il presidente del Centro Studi Storici di Terni e direttore di “Memoria Storica”, Vincenzo Pirro, il quale, però, il 25 maggio 2009 ci ha improvvisamente lasciati. Nonostante il comprensibile vuoto subito avvertito dai collaboratori per la perdita di un uomo di sì vaste competenze, capacità di lavoro e qualità umane ed intellettuali, si è cercato di dare continuità all’opera pluriennale sempre profusa da Vincenzo Pirro in vista dell’obiettivo intenzionalmente perseguito di fondare “una piccola ‘scuola storica’[…] lontana dal dilettantismo e nello stesso tempo divulgativa, scientifica e insieme impegnata”, consci che onorarne la memoria non poteva voler dire altro che assicurare continuità a quanto si era coagulato attorno a lui e sotto la sua garbata guida. Si è cercato di immergersi nell’attività culturale e nonostante qualche realizzazione pur rilevante in settembre come l’allestimento della mostra sulla figura di Giovanni D’Astoli, in coincidenza del versamento da parte degli eredi del suo archivio personale, si sono addensate incomprensioni e, paventando eterodirezioni, forse a causa di una reale eterogeneità di fini, a scapito anche di amicizieben solide e frequentazioni amicali, si è arrivati a sfiorare la dissipazione completa. Soltanto a novembre, nonostante le dimissioni di alcune componenti pur valide e che ben avevano figurato nella compagine associativa, si riprendeva un fattivo impegno che si concretizzava in dicembre nel trasferimento e sistemazione del Centro nella nuova sede di via dei Castelli, predisposta dal fondatore e generosamente messa a disposizione dalla famiglia Pirro, per poi rilanciare tutta l’attività nel segno tracciato dal fondatore. Naturalmente questi eventi hanno sottratto tempo e risorse all’attività culturale ed alla preparazione del fascicolo della rivista del Centro “Memoria Storica” nel cui comitato scientifico e di redazione, peraltro, sono entrati studiosi di diversa formazione (Michele Benucci, Matteo Bressan, Domenico Cialfi, Stefano Fabei) sulle cui diversificate competenze la rivista potrà ora contare. Questo numero doppio, per la necessità di coprire l’intera annualità del 2009, esce dunque con notevole ritardo e volutamente in coincidenza con l’anniversario della scomparsa del fondatore, cui sono dedicati in apertura della rivista, subito dopo una comunicazione ai lettori del nuovo Direttore responsabile Francesco Maria Pullia, degli scritti di diversa natura dell’amico e collega Roberto Stopponi e del figlio Danilo Sergio, tesi, comunque, a delinare il profilo intellettuale di Vincenzo Pirro. Ci auguriamo che la paziente attesa di quanti ci seguono possa essere ripagata dall’interesse suscitato dai lavori che il fascicolo contiene, a cominciare dal corposo saggio in cui Marcello Marcellini, scavando nei fascicoli processuali, lascia riemergere la figura di Gaetano Pattarozzi, un intellettuale sardo, poi futurista, che negli anni di guerra si contraddistinse come repressore e persecutore dei partigiani nell’area amerina della nostra regione. La sezione Studi ospita anche uno scritto finora ancora inedito di Vincenzo Pirro dedicato alla figura dell’ing. Alessandro Corradi ed alla sua soppressione da parte di una banda partigiana nel maggio del 1944, un mese prima del passaggio del fronte. Sempre a Corradi è dedicata una postilla redatta ad opera dei figli che trova spazio nella sezione Note e contributi e che, ancorandosi con sofferenza alla memoria soggettiva, getta una luce diversa su quei fatti e quel vissuto, sforzandosi di render conto delle scelte operate dai suoi discendenti per “chiudere con il passato”, nella convinzione, ampiamente condivisibile, che oggi data la maturità e la solidità della democrazia del nostro paese sia “possibile separare questo tragico episodio dal giudizio storico complessivo sulla Resistenza”. Ai saggi di Marcellini e di Pirro seguono le ricerche di Paola Vierucci e Cristina Ranucci, di Massimo Bartolini e di Enrico Flaiano. La prima indaga sulle pitture di Palazzo Carrara a Terni e le “reinterpretazioni” pittoriche dovute ai restauri affidati a Guido Mirimao. A Massimo Bartolini si deve la puntuale ricostruzione della consistenza degli incunaboli della nostra biblioteca comunale, i quali, sottratti in seguito alla soppressione risorgimentale dei conventi, subirono atti, dall’incuria all’alienazione, che poco si addicono alla conservazione dei beni culturali, mentre Enrico Flaiano, sulla scorta di documenti in giacenza nell’Archivio segreto vaticano ricostruisce puntualmente l’itinerario formativo alla “Sapienza” di Vincenzo Tizzani, poi vescovo di Terni. Nella sezione Note e contributi, oltre alla già ricordata postilla, Vincenzo Di Flavio ricostruisce, attraverso schede alfabetiche che coprono un arco temporale dal Cinquecento all’Ottocento, la presenza di organari ternani nell’area reatina, mentre con il lavoro di Maria Teresa De Nittis si divulga la consistenza libraria dell’800 ed oltre di argomento locale presente nella Biblioteca dell’Archivio di Stato di Terni. Relativamente alle recensioni si segnala il lavoro di Cristina Ranucci sul volume collettaneo di saggi e documenti, curato da Anna di Maio, per la memoria della seconda guerra mondiale in Umbria e nelle Marche, segue il puntuale e condensato lavoro di Marcellini in merito alle opere fondamentali che hanno connotato l’interesse storico di Stefano Fabei circa la politica di alcuni paesi del terzo mondo intrattenuta con il nazismo e il fascismo; infine Angela Cicioni in forma succinta e precisa rende conto di un poderoso volume tra topografia e etnografia di R. Marinelli per la Deputazione abruzzese di Storia Patria circa gli insediamenti abbandonati pastorali e medievali dei monti Reatini fino ai confini dell’Abruzzo. In chiusura, le rubriche Schede e segnalazioni bibliografiche, a cura di Francesco Pullia, e Beni e attività culturali, a cura della redazione.